Crescono le aggressioni a danno del personale sanitario. Il ministro Schillaci annuncia misure più severe. Ecco le sue parole.
Le aggressioni ai danni di medici, infermieri e personale sanitario sono in aumento, come dimostrano gli ultimi episodi accaduti a Foggia. Per contrastare questo allarmante fenomeno, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato nuove misure, tra cui l’introduzione dell’arresto in flagranza di reato, anche differito. La proposta arriva dopo un confronto con gli Ordini professionali e il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Un fenomeno in crescita e le prime risposte del governo
Le aggressioni a medici e infermieri, spesso culminate in episodi gravi, sono diventate una preoccupazione costante per il mondo sanitario. In risposta a questa escalation, come riportato da Il Fatto Quotidiano, Schillaci ha sottolineato come il governo sia intervenuto già lo scorso anno, aumentando le pene per chi commette violenze contro il personale sanitario e introducendo la procedibilità d’ufficio. Ecco le sue dichiarazioni: “Oggi abbiamo avuto una riunione con tutti gli ordini professionali sanitari e anche il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato. Come governo – ha spiegato Schillaci – siamo intervenuti da subito contro questo che purtroppo è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d’ufficio, ma questo come è evidente non è più sufficiente”
Tuttavia, queste misure si sono dimostrate insufficienti, motivo per cui si pensa di “introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato, anche differito”. Il ministro ha già incontrato il titolare della Giustizia Nordio e il responsabile degli Interni Piantedosi per valutare l’adozione di ulteriori interventi: “Voglio sottolineare che i posti di polizia nell’ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è però anche un problema culturale”. Quindi, ha concluso, “bisogna in questo momento rapidamente trovare degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile ai danni di chi è li per aiutare”.
Le richieste degli Ordini e l’urgenza di un decreto
Gli Ordini professionali, rappresentati da Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, hanno accolto positivamente la proposta dell’arresto differito, chiedendo al governo di tradurla rapidamente in un decreto legge: “Ringraziamo il governo, e in particolare i ministri Schillaci e Nordio e il sottosegretario Marcello Gemmato, per aver condiviso ed essersi fatti carico della nostra proposta: introdurre l’arresto in flagranza differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Ora un decreto legge per introdurre subito gli interventi necessari e urgenti”.
Anche l’Ordine degli infermieri si è espresso a favore delle misure, ritenendo necessaria una maggiore sensibilizzazione delle aziende sanitarie riguardo alla procedibilità d’ufficio e misure di deterrenza: “È condivisibile la proposta formulata oggi dal ministro Schillaci sull’arresto in flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori”.